mercoledì 27 novembre 2013

Come rinascere 1/12

Era arrabbiato a morte, non riusciva a capire come aveva potuto mentire a tutti e nascondere quel mostro, ma doveva parlare con lei, ci sarebbe stata di sicuro una spiegazione, poi la vide, le si avvicinò e cominciò il suo sfogo:
Ollie: “Sai, avevo pensato di chiamare la polizia, ma volevo darti la possibilità di spiegarti prima che ti sbattano in prigione per complicità con un serial killer”.
Chloe: “È tutta colpa mia. Non avrei dovuto lasciarlo solo” sentiva la sua rabbia crescere sempre di più a quelle parole.
O: “Quindi adesso stai dalla parte dei cattivi”
C: “Non so come, ma io riesco a calmare la bestia che è in lui, ha bisogno di me” Oliver sentì la sua rabbia salire a livelli altissimi, faticava a trattenersi, aveva detto che lui aveva bisogno di lei? Possibile che lei fosse talmente innamorata di quel mostro da mettere il mondo, Clark e lui da parte?Non riusciva a riconoscere più quella persona che aveva davanti, non poteva essere la sua Chloe, la prese per le braccia stringendo più del dovuto fissandola dritto negli occhi.
O: “Ha bisogno di te Chloe? La tua squadra ha bisogno di te, i tuoi amici hanno bisogno di te, io ho bisogno di te!” scuoteva la testa “ma questo non conta vero? Sei diventata tanto egoista da pensare solo a te e a Davis” fece una pausa, i suoi occhi erano pieni di dolore, ma continuò “non posso credere di essermi fidato di te, ti credevo superiore a queste cose, ti ho affidato la mia vita e quella dei ragazzi. Credevo in te, in noi, ma...evidentemente mi sbagliavo”
C: Ollie io “
Oliver alzò un dito verso di lei
O: “No,non chiamarmi Ollie.Hai perso il diritto di chiamarmi così quando hai nascosto quel mostro mentendomi”
Lei abbassò lo sguardo, non sopportava che lui la guardasse così. Vedeva la delusione sul suo volto e avrebbe voluto dirgli che lo faceva per proteggere tutti loro, ma non poteva. I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime,Oliver la fissava e ancora non riusciva a crederci,no…Doveva andare via da lì, non riusciva neanche più a guardarla, era completamente deluso. Aveva pensato che Chloe fosse diversa da tutte le altre donne che aveva incontrato, aveva sempre messo il benessere del mondo al primo posto e invece adesso si comportava da egoista pensando solo a sé stessa, non poteva crederci. Si girò pronto ad andarsene, ma poi si fermò e disse quelle parole che non avrebbe mai pensato di pronunciare
O: “Mi dispiace, ma hai scelto da che parte stare. Sei fuori dalla squadra!”
E andò via sentendo un grande vuoto dentro di lui. Chloe lo fissò andare via e in quel momento realizzò che lui non l’avrebbe mai perdonata. Non si era resa conto di quanto l’amicizia di Oliver fosse importante, quanto il loro legame fosse forte, fino a quel momento: era successo un po’ alla volta, ma da quando quella sera era andato nel suo ufficio chiedendogli se fosse sicura di voler cambiare vita e aveva indossato il suo auricolare sapeva che lui sarebbe stato un punto di riferimento, ma adesso lo vedeva andare via, forse per sempre.
Più tardi Oliver aveva saputo che aveva lasciato la città con quel Davis.Nonostante tutto non riusciva a farla uscire così dalla sua vita, doveva trovarla. Non capiva perché si sentisse tanto legato a lei,erano solo amici, ma lui non riusciva a smettere di pensare alla fitta che aveva provato quando lei gli aveva detto che Davis aveva bisogno di lei, si passò una mano sul viso e uscì di casa. Doveva provare a trovarla.
Bart: “Capo, che succede?”
 O: “Abbiamo un lavoro da fare, incontriamoci tra un’ora per i dettagli”
Erano passati giorni. Oliver aveva parlato con Clark, che aveva sentito Chloe e lei gli aveva raccontato il vero motivo per cui era scappata: proteggere tutti loro da Domdsday. E adesso lui si ritrovava nel suo appartamento con un bicchiere di whisky e ripensava a tutto quello che era successo,sentiva l’angoscia di sapere che si trovava ancora con quel mostro , ma la cosa che lo turbava di più era la sua stupidità, il non aver capito prima il vero motivo per cui era andata via,lei si era sacrificata per salvare Clark, il mondo e anche lui da Davis e adesso riusciva solo a pensare a come aveva potuto trattarla in quel modo, le aveva detto di non volerla più nel team perché non era degna e invece, lei era la più degna di tutti,era un’eroina che stava sacrificando sé stessa per il mondo. Continuò a bere, maledicendosi per essere stato così stupido: doveva trovarla a tutti i costi. Avevano preparato una trappola per Davis: lui, Bart e Dinah erano riusciti a trovarli,li avevano storditi e poi Chloe cominciò a riprendere i sensi
C: “Avete trovato un modo per ucciderlo, e Clark non è d’accordo. Vi prego” guardando Oliver “non fategli questo”
Si avvicinò a Davis, ma Oliver la fermò... si guardarono per un momento, non avevano bisogno di parole  ed era questo che Oliver adorava del loro rapporto, capirsi senza parlare. In quel momento Davis cominciò la sua trasformazione, Oliver portò via Chloe, mentre Bart e Dinah cercavano di fermare la bestia. Oliver stava per scoccare la sua freccia, ma Chloe si mise tra lui e Davis colpendolo con la kriptonite nera per separare la sua parte umana dal mostro. Oliver fece giusto in tempo a fermarsi quando la bestia finalmente libera dal corpo umano li attaccò e andò via. Più tardi vennero svegliati da Clark, stavano tutti bene. Clark disse a Chloe di portare Davis via con Jimmy mentre loro si preparavano a distruggere Domdsday. Una volta che tutto era finito Oliver voleva solo trovare Chloe per parlare con lei, voleva scusarsi per averla trattata in quel modo: doveva chiarire la loro situazione. Andò nell’appartamento che Jimmy aveva comprato per lei, ma quando entrò la scena che si trovò davanti ai suoi occhi fu agghiacciante: da un lato giaceva il corpo senza vita di Jimmy e dall’atro quello di Davis, anch’esso senza vita. La paura lo assalì non trovando Chloe, poi la vide, era rannicchiata a terra con le ginocchia stette al petto,gli si strinse il cuore nel vederla, corse da lei e le poggiò le mani sulle spalle.
O: “Chloe guardami sono io va tutto bene” così dicendo la tirò a sé in un abbraccio,lei continuava a singhiozzare nel suo petto e lui gli accarezzava i capelli dolcemente, mentre gli ripeteva “va tutto bene, vieni, andiamo via di qua”
Si alzò, la prese tra le braccia, lei lo abbracciò poggiando la testa sul petto e continuò a piangere, la portò nel suo appartamento, lei continuava a stare in silenzio e fissare il vuoto. Oliver prese dell’acqua e degli asciugamani, doveva pulire il sangue che aveva sulle mani. Lei era seduta sul divano, lui si inginocchiò di fronte a lei e cominciò a lavarle le mani. Dopo aver lavato tutto il sangue, si sedette al suo fianco, la guardava e provava dolore a vederla così, le mise un braccio intorno alle spalle, lei per la prima volta lo guardò negli occhi e si avvicinò,poggiandosi sul suo petto. Rimasero così per ore,Chloe si era finalmente addormentata, ma il suo sonno sembrava disturbato,Oliver non riusciva a dormire, continuava a stringerla,voleva vegliare su di lei, poi una lacrima scese sul suo volto. Avevano dormito sul divano così, abbracciati tutto il tempo,il sole, filtrando dalla finestra, li svegliò entrambi. Oliver si strofinò gli occhi, Chloe si allontanò da lui
C: “Mi dispiace Oliver, non volevo disturbarti così a lungo, sarà meglio che vada”
Si alzò, ma Oliver le prese la mano
O: “Chloe, che dici? Eri sconvolta, non ti avrei mai lasciata da sola. Vieni, siediti. Hai voglia di raccontarmi cosa è successo?”
Lei si sedette e i suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime
C: “Davis... lui è impazzito, ha capito che ero scappata con lui solo per proteggervi, voleva uccidermi” Il volto di Oliver si tinse di nero, aveva rischiato di morire a causa sua. Lei continuò: “Jimmy mi ha protetta con il suo corpo e poi è riuscito a ferire Davis e sono morti tutti e due. Oliver, Jimmy è morto a causa mia.”
Ormai piangeva a dirotto,Oliver era sconvolto, Jimmy non doveva morire: era morto perché lui non era riuscito ad uccidere Davis in tempo, si sentiva terribilmente in colpa per la morte di quel povero ragazzo, ma, cosa peggiore, era sua la colpa se adesso Chloe soffriva. Aveva visto morire il suo ex marito e tutto perché non era stato in grado di capire quello che Chloe stava facendo. Se solo non avesse reagito come uno stupido quel giorno al Talon, se solo avesse capito, avrebbe potuto aiutarla e invece l’aveva spinta ad andarsene e adesso lei si sentiva in colpa per qualcosa per cui non doveva. Oliver si alzò girandole le spalle, si sentiva un mostro. La guardò
O: “Chloe,questo non è colpa tua. Tu hai solo cercato di salvare una vita”
Lei si alzò e si avvicinò
C: “Si! Salvare una vita umana che non aveva niente di umano... e adesso sono morte due persone”
Oliver non sopportava di vederla così
O: “Chloe forse è meglio che ritorni a casa, io devo cercare Clark. Sistemerò tutto... Jimmy, Davis.Tu torna solo a casa.”
Durante il funerale Oliver rimase sempre distante, Chloe era lì, proprio di fronte a lui, ma non riusciva ad avvicinarsi, il senso di colpa lo distruggeva. Finita la funzione, sapeva che c’era solo una cosa che poteva fare: sparire. Solo così Chloe sarebbe stata al sicuro, lui aveva fatto troppi errori, non voleva vederla soffrire più: continuava a ripetersi che lei sarebbe stata meglio senza di lui.


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